martedì 30 luglio 2013

๑๑๑ La Tenda Rossa, Ritorno al Sacro Fiume del Femminile ๑๑๑


Poichè le mestruazioni furono introdotte dalle antenate...
hanno una precisa simbologia mitica: non sono... una questione di questo mondo o di ordinaria amministrazione. Il sangue mestruale è sacro, perchè così hanno affermato le Sorelle mitiche. *


In questi mesi abbiamo intrapreso un meraviglioso viaggio verso la Terra delle Grandi Madri, abbiamo conosciuto l’Isola delle tredici donne, abbiamo ricordato il profumo del femminile divino, quella scintilla preziosa che vive dentro tutte noi, quella scintilla che abbiamo il dovere verso noi stesse e verso il mondo di alimentare con ogni azione, parola, gesto della nostra vita.
La Grande Madre della Luna del Grano intona il suo canto, e noi Figlie che mai abbiamo veramente dimenticato l’ascoltiamo, noi donne piene di Luna chiudiamo gli occhi e ci lasciamo cullare il cuore da quell’antica melodia. Alle volte ci manca il coraggio di lasciare il nostro porto sicuro, anche se stretto, anche se il desiderio di immergerci nel grande mare, ventre primordiale della Dea, ci riempie i giorni di languore, di sussurri arcaici, di pelle d’oca nascosta alla vista di chi non capirebbe.
Ebbene, le donne hanno bisogno di tornare indietro, noi donne non siamo solo proiettate verso il futuro, non siamo linea retta come il maschile, per nostra natura noi siamo spirali.
Il nostro essere cicliche ci spinge ad andare avanti ma con addosso tutto il peso del non risolto, generazioni di irrisolti sulle nostre spalle, la Luna del Grano è Compagna, Madre, Sorella della Donna che onora il passato, che torna indietro senza paura, per poter guarire, perdonare, per ritrovare il futuro senza trascinarci dietro inutili e faticosi carichi.
La Tenda Rossa nasce così nella mia mente, nasce dal desiderio di onorare, e di guarire il mondo sacro e prezioso del femminile.
Tradizionalmente le tende rosse nascono dai nativi americani, anche diverse tribù nomadi conservavano un’usanza simile, quella di costruire all’esterno del villaggio un luogo dedicato alle “Donne sanguinanti” niente a che fare con la credenza tutta occidentale che le donne mestruate fossero impure, anzi, per tutta la comunità il tempo del sangue della donna era una risorsa preziosa.
Il sangue mestruale nutriva la terra e assicurava un raccolto abbondante, la donna nel periodo della sua Luna era piena di potere, in comunione con la Terra e il Cielo, essa faceva sogni premonitori, incarnava la potenza creatrice e distruttrice, vita e morte, era messaggera Divina, poiché tornava alla Terra nutrendola e si estendeva verso il Cielo purificandosi.
Il tempo della Tenda Rossa, era un tempo di riposo, un momento in cui la donna aveva bisogno di fermarsi, lontano dai doveri e lavori quotidiani essa ritrovava se stessa, ritrovava il suo potere, ritrovava le sue sorelle e con esse creava una rete di grande comunione e magia.
E’ questo il richiamo della Luna del Grano, essa canta la canzone del Fiume Sacro, essa ha parole insanguinate e preziose, stilla vita da ogni sillaba, e ci riporta indietro, in un tempo in cui le madri, le nonne, insegnavano la saggezza che nasce dal proprio grembo.
Le Donne nella Tenda Rossa tornavano nel grembo arcaico della Madre Divina, morivano sanguinando sul muschio e rinascevano ogni mese nuove e più ricche, piene di saggezza e amore femminile.
Io HO BISOGNO di questo, la Donna che in me si è risvegliata al canto della Luna, vuole avere uno spazio di morte e rinascita, un luogo protetto dove incontrarmi e incontrare il femminile riflesso negli occhi delle mie sorelle.
IO HO BISOGNO di sanguinare cantando
BISOGNO di piangere le mie morti e sorridere ad ogni nascita protetta e sicura fra le braccia delle mie sorelle
BISOGNO di festeggiare ogni iniziazione
Di costruire ghirlande di fiori rossi per le ragazze che varcheranno per la prima volta quella soglia
Ho bisogno di godere delle parole di chi madre o nonna è piena di saggezza che non fluisce più con il sangue mestruale ma divine voce e occhi che sanno nutrire.
IO HO BISOGNO di tornare indietro e accarezzare il grembo di mia Madre e perdonare ogni suo mancanza, ritrovare il suo amore e portarla con me a guarire il grembo di mia Nonna e insieme, fino ad accarezzare l’utero di tutte le donne prima di me, ad onorare il sangue di tutte le sorelle violentate, uccise, derise, usate, etichettate, bruciate, sfruttate.
HO BISOGNO di Guarire me stessa da il dolore che il femminile si trascina dietro da secoli, ho bisogno di perdonare chi ci ha divise e in questo modo spezzare la catena della rabbia e del risentimento, ho bisogno di ricostruire il Fiume Rosso della Femminilità ed immergermi in esso, perché solo arando la Terra in profondità, solo guarendo le antiche ferite posso avere la speranza di un Raccolto fruttuoso.
La Tenda Rossa, la costruisco io, con le mie mani, scelgo i tessuti, le sfumature del rosso, la costruisco pensando di costruire ancora e di nuovo il grembo di tutte le donne del mondo, e lo accarezzo, lo curo, lo ascolto, l’onoro e da esso, dal grembo prezioso delle mie sorelle io Rinasco pronta per il Futuro.

Selva Della Luna

* Women and "Secret life" C.H.Berndt citato in Oscure Madri Splendenti - Luciana Percovich



lunedì 22 luglio 2013

๑๑๑ Onorando il nostro Femminile ๑๑๑




Buona Luna Piena delle Erbe e Buona Festa di Maria Maddalena ... Inno, Preghiera, Lode che ho scritto per questo giorno speciale potete usarla per il vostro rituale di stanotte, vi abbraccio anime belle, felice di sentire il calore e l'amore che questa Grande Madre ci sta donando.

**L’Invocazione ai Raggi Divini della Maddalena**

Io ti Sollevo Madre
Io ti riconosco Maria Maddalena
Vieni oh Regina
Tuo il Regno d’Amore
Tuo lo Scettro dello Spirito Santo

Io ti Sollevo Madre
Io ti riconosco Maria Maddalena
Sposa Divina
Madre Regina del Mondo

Pieno il mio ventre del tuo Potere
Colmo il mio cuore del tuo Amore
Aperti i miei occhi nella tua Luce

Io ti Sollevo Madre
Io ti riconosco Maria Maddalena
Ricevo la tua Benedizione :
Raggio Bianco Illumina la mente
Raggio Rosso Incendia il cuore
Raggio Oro Incorona la Regina in me

Tua Figlia Fiamma della tua Luce sulla Terra
Tua Figlia particella d’Amore del tuo Sacro Cuore
Si compia in me la tua Volontà Madre
Così è

Selva Della Luna

** Le immagini che vedete sotto sono foto scattate durante il Cerchio del 21 Luglio, Viaggio nella Terra della Luna delle Erbe 


Il Nostro Ventre Puro e pieno di Dea
Rituale della Verginità


Impastando la Magia, Laboratorio Magico-Alchemico


Lievito Madre, Noi siamo il Pane della nostra Casa



Onorando il Femminile ( Altare)



Acqua di Dea 



giovedì 30 maggio 2013

๑๑๑ Creando la Dea , la Creatività come Principio del Femminile Divino ๑๑๑




*Selva Della Luna ( Così ho Creato la Dea, usando sangue mestruale, pietre dure, piume, rame e corteccia)

"Un unico atto creativo ha il potenziale per nutrire un intero continente. Un unico atto creativo può far sgorgare un torrente dalla pietra."


La nascita di un "progetto" è sempre accompagnata da entusiasmo e mille idee affinchè questo "figlio" prenda il volo.. ecco, è nato così "Creando la Dea", mentre mi affannavo per tenere a bada il mio desiderio di scrivere, di metter su carta i mille e mille pensieri, sincronicità, sensazioni.. mi affannavo a porre dighe qua e là sul mio Fiume Creativo, che invece pieno di rapide e ricco di acqua rischiava di inondare tutto il mio mondo.


Cosa c'è di più Fertilizzante di un Fiume Creativo che inonda, straripa, stravolge la propria vita?


Eppure abbiamo paura, la forza creativa sconvolge perchè è sempre Selvaggia, non conosce le regole e non le riconoscerà mai, non smetterà di assillarvi mentre coscientemente svolgete i vostri compiti quotidiani, non rimarrà in silenzio ad aspettare che avete finito di rassettare casa, completare il vostro lavoro.. non rimarrà a guardare buona buona mentre lasciate che ogni cosa abbia la precedenza, perchè , in fondo, ci sono cose più importanti.
La corrente Creativa va onorata, esattamente come onorate il vostro essere Donne/Dee, quando sentite il vostro fiume ruggire, mettete via il ferro da stiro, chiudete la porta a tutti, anche a chi vi è più caro e dedicatevi a far straripare il Fiume, godetevi questa inondazione, è così che la vostra Terra diviene fertile, così si cura il vostro Giardino fiorito.
"Creando la Dea" non vuole essere un progetto per pubblicizzare talenti, non è importante cosa produce la creatività ( come vedete dalla foto sopra il mio lavoro non è certo frutto di un talento...) non lasciate che i giudizi degli altri e sopratutto i vostri inquinino il vostro Fiume, non permettete a nessuno ( neanche a voi stessi) di dire che le vostre idee creative sono inutili... Non è così, anche antiestetiche, anche dilettantesche non importa esse sono il Nutrimento del vostro Divino.
Il Divino Femminile ha come principio base e fondamentale la Creatività, la Dea.. Crea.
E voi Figlie/ Figli ( poichè anche nei maschi vive il Divino Femminile) quando Create incarnate la Dea/Dio. Creare cosa significa?
Dare Vita a qualcosa che prima non esisteva.
Non importa cosa, una poesia, un risotto, un giardino, l'orto, un'immagine, una foto, un dipinto, un arazzo...
voi attraverso il vostro tocco donate la Vita.. è questo che ci rende Divini, a Sua Immagine e Somiglianza.
Solo Creando in realtà andiamo ad "usare" la caratteristica fondamentale dell'uomo.
Gli Indù descrivono così la Shakti " Leì è l'energia vitale che anima il principio maschile, e a sua volta il maschile anima l'azione nel mondo",
Shakti ( l'ispirazione) ha bisogno di Shiva ( azione) perchè l'idea creativa divenga un progetto, proprio come per donare la vita ad un bambino si ha bisogno di entrambi i principi Divini, accade la stessa cosa con la Creatività.
Quando il vostro Fiume creativo borbotta, vi chiama.. è in azione il Principio Divino Femminile, è un'ispirazione, una voce sottile dell'anima, una luce ... il primo verbo; è vero, non è altro che un seme, un feto, ma è il primo soffio di vita. Non permettete che questo venga soffocato perchè non vi sentite degli artisti, perchè non avete tempo da "perdere", perchè aspettate di non avere niente da fare per dedicarvi alla vostra creatività.
La vostra vita creativa non si accontenta dei rimasugli di tempo rubati qua e là, rispettate il Soffio di Vita, portate profondo rispetto a questa nostra caratteristica Divina e lasciate che l'acqua del Fiume straripi portando nutrimento a tutto il vostro mondo.

Il progetto "Creando la Dea" serve a questo, pubblichiamo i nostri straripamenti, mostriamo al mondo che il nostro Soffio Creativo non è mai inutile, prendetevi del tempo e lasciate che la Dea ( come principio Femminile Divino) smuova le vostre acque e Create la Dea poi inviatemi i vostri lavori, qualsiasi cosa essa vi ispiri ed io li pubblicherò sulla pagina facebook ๑๑๑ Nel Nome della Madre ๑๑๑.

Portate le vostre idee in un posto in cui trovino sostegno, in cui vengano nutrite e alimentate.

" Rarissime sono le donne in grado di creare raccogliendo solo le proprie forze. Abbiamo bisogno dei colpetti d'ala di tutti gli angeli che riusciamo a trovare"

Selva Della Luna

* le citazioni sono tratte da Donne che Corrono coi Lupi- Clarissa Pinkola Estés











































mercoledì 31 ottobre 2012

๑๑๑ Samhain : è tempo di liberare tutte le nostre morti ๑๑๑




Samhain, capodanno celtico, il momento in cui le porte dei mondi si aprono leggermente lasciandoci intravedere oltre la nebbia del nostro limitato universo.
Potrei suggerire diversi rituali, potrei anche parlavi delle  tante tradizioni, ma il mio modo di onorare le diverse energie che la ruota dell'anno ci dona è cambiato, non sono più la strega che apre il grimorio e recita l'inno al Dio e alla Dea, e questo l'ho capito stamattina mentre toglievo dal mio altare le candele che ho usato per l'esbat del sangue e tentavo di allestire qualcosa di originale e profondamente mio per Samhain.
Samhain è arrivato ed io ho capito che non sarebbe bastata qualche candela e una zucca vuota ad onorarlo.
Ecate, l'anziana, Ecate la saggia, Ecate che possiede le chiavi dei mondi mi ha preso per mano appena prima che la Luna piena facesse capolino sulla terra ed è ancora Lei che mi condurrà attraverso questo passaggio, attraverso questa nuova trasformazione.
Sono sempre una bambina quando mi vedo accanto a Lei, e stavolta mi soffermo ad osservare gli occhi di Selva bambina, non ho paura la conosco bene la Vecchia, so che quando arriva è per condurmi dove non riesco ad arrivare.
Quante morti porti addosso Selva?
Quanti cadaveri ti porti dietro?
Samhain apre i miei occhi di bambina, apre le porte sul mio mondo interiore.. niente fantasmi ululanti, ma probabilmente il silenzio di tutto quel passato che ho ammucchiato dentro di me e di cui non riesco a disfarmi, probabilmente incute più paura.
Eccolo Samhain, eccola Ecate, il calderone è pronto, fumante, mi invita a danzare per l'ultima volta con ogni saluto che non son riuscita a pronunciare, con ogni cassetto che ho riempito di ricordi, con ogni oggetto inutile che conservo, con tutto quello che non esiste più.
Prima che le porte si richiudano consegnerò al calderone quei jeans strettissimi che conservo nell'armadio nella speranza di riuscire ad infilarli ancora, consegnerò quel video che nonostante il mio proverbiale rifiuto per la tecnologia ero riuscita a montare e che lui non ha mai visto, consegnerò i miei troppo lunghi capelli ( o perlomeno prenderò appuntamento dal parrucchiere), prima che le porte si richiudano consegnerò un passato che non esiste più e mi regalerò un presente leggero e pieno di futuro.

Selva Della Luna

mercoledì 24 ottobre 2012

๑๑๑ Sorriso di cioccolata ๑๑๑




Janet mantenne  gli occhi fissi  in quelli di Amira, la tazza di cioccolata calda nelle sue mani tremava leggermente, se solo avesse permesso al suo sguardo di cercare su quel volto i segni della bambina e della donna che aveva conosciuto sapeva che non sarebbe riuscita a fermare le lacrime e la profonda rabbia che sentiva agitarsi nel suo ventre.
Era dicembre, il pomeriggio della vigilia di Natale, Janet e Amira cercavano una negli occhi dell’altra una bambina che forse c’era ancora,  ma che era troppo silenziosa e immobile per lasciarsi anche solo intravedere.
Janet chiuse gli occhi morbidamente e afferrò la mano dell’amica che era posata sul tavolo quasi aggrappata alla tovaglietta bianca e azzurra.
Respirò profondamente l’odore di cacao e cannella e le scorzette d’arancia messe a seccare accanto alla stufa, Charlotte e la sua cucina magica. Era lì che le due bambine si rifugiavano nei pomeriggi d’inverno, c’era sempre una storia ad aspettarle e qualche dolcetto da sgranocchiare. In quella cucina nascevano i loro sogni più belli, Charlotte inventava favole o forse erano storie vere riempite, come si fa per i cioccolatini, con un morbido ripieno di fantasia. Amira e Janet fra una torta morbida di carote e un croccantino alle mandorle costruivano il loro futuro.
:- Io voglio sposare un principe Arabo, nella mia terra esistono ancora principi ricchissimi che vivono in castelli più belli di quelli della favole.-
Charlotte sorrideva ai sogni di Amira e metteva nelle sue manine color caramello una pralina di cioccolato e zenzero.
:- Io sposerò un ragazzo bellissimo, avrò due figli; uno maschio e l’altra femmina e girerò il mondo cucinando dolci buonissimi.-
Charlotte accarezzava la testolina capricciosa della figlia lasciandole addosso l’odore magico di quella cucina.
Janet aprì gli occhi e finalmente riuscì a scivolare sui lineamenti del volto di Amira.
:- Ricordi il principe arabo?-
Le due donne sorrisero anche se Amira fece fatica ad aprire la bocca.
:- E tu hai poi girato il mondo cucinando dolci?-
:- No, no. Ho girato semplicemente l’angolo.-
Janet rise raccontando che aveva prelevato il piccolo negozio si usa madre che ora era diventata una grande pasticceria con due vetrine proprio dietro il quartiere dove erano cresciute.
:- Ho due figli ma nessun bellissimo ragazzo che mi aiuta a crescerli, sono separata da diversi anni e il mio ex marito vive in un altro stato.-
Janet accennò un sorriso stentato mentre aspettava che Amira trovasse il coraggio di raccontare.
:- E Charlotte? Vive con te? Come sta?-
La voce di Amira era ruvida e profonda come se qualcuno oltre a ridisegnare i lineamenti del suo volto avesse voluto strapparle anche le parole.
:- Charlotte è morta lo scorso anno .- Janet sentì la mano rugosa dell’amica accarezzare la sua.
:- Non ha abbandonato la sua cucina un solo momento, è morta con un sorriso beato aspettando la lievitazione delle brioche .-
Anche Amira ora sorrise con l’unica parte del volto che le avevano lasciato.
:- Sei felice?- Chiese Amira cercando la risposta negli occhi azzurri di Janet.
:- Sono serena e in certi momenti mi pare di essere addirittura felice, si.-
Amira annuì spostando una ciocca arruffata di capelli color carbone.
:- E tu? – Janet non ebbe il coraggio di chiedere né di pronunciare la parola felicità.
Amira invece annuì questa volta con grande entusiasmo, sorprendendo l’amica.
:- Oh si, si, sono felice.-
Janet rimase immobile mentre si chiedeva come era possibile esser  felice quando qualcuno con tanta cattiveria avesse cancellato per sempre dal tuo volto un occhio, il naso e metà sorriso.
Amira prese fiato
:- Sono libera, credimi non esiste felicità più grande. Per anni sono stata costretta dentro una casa, e quando mi permettevano di uscire mi nascondevano sotto bellissime stoffe pregiate. Avevo dimenticato la sensazione del vento e del sole sul viso. –
Janet ancora non capiva e Amira continuò a raccontare.
:- Il giorno in cui mio marito ha cancellato il mio viso ho pensato che avrei preferito che mi uccidesse, che era stato molto più crudele di un assassino. E invece no, quel giorno lui mi ha liberata anche da me stessa. Ora faccio un po’ paura e chi non mi conosce storce la bocca guardandomi ma sono felice, anche con solo metà del sorriso. Nessuno può cancellare una donna e sono qui in questo meraviglioso Paese per dimostrarlo e cammino a volto scoperto proprio per questo.
Ho una figlia Janet, lei vive ancora nella famiglia dell’uomo che si è portato via metà del mio volto.
Il mondo deve vedere sul mio viso la sofferenza di un intero popolo di donne e bambine. Io sono libera ora, e voglio liberare mia figlia e tutte le figlie di quel popolo, ma questa volta senza che nessuno tocchi il loro sorriso.-
Janet lasciò scivolare le lacrime che fino a quel momento aveva trattenuto, Amira sorrise con quel sorriso sghembo che le avevano disegnato e concluse
:- E quindi si, sono felice.-
Janet tirò su con il naso proprio come faceva da bambina con la vista appannata dalle lacrime e affondò l’indice nella tazza di cioccolata ormai fredda e addensata, poi lentamente avvicinò il dito sporco di cioccolata al volto di Amira e disegnò la metà del sorriso che mancava.
Amira rise ora con un sorriso intero, un dolcissimo e coraggioso sorriso di cioccolata.

Selva Della Luna 

sabato 22 settembre 2012

๑๑๑ Mabon, la discesa verso Casa ๑๑๑


Immagine Persephone-and-Demeter-Susan-Seddon-Bouletù

" Sono soltanto un cuore che batte, spingendo la bellezza fino ai confini del creato. Divento quieta dolcezza in ogni dolore, divento gratitudine incessante, divento la porta che conduce le vittime all'estasi. La discesa lungo la quale si scivola verso l'alto."

Alejandro Jodorowsky - La via dei tarocchi- Se l'appeso parlasse...

E' un'alba colorata di rosa pallido a riportarmi alle pagine di questo piccolo spazio dell'anima, sono passati diversi mesi dal mio ultimo post, potrei raccontarvi di tante cose; per esempio di come il mare mi abbia cullato e consolato in un momento di " abbandono" . Potrei dirvi di come ogni cosa che ho toccato, annusato, guardato mi abbia riempito il cuore di bellezza, di quella bellezza senza artifici, pura, illuminante.
Potrei volendo disquisire su l'importanza della bellezza, di come sappia curare..
Ma in quest'alba che già è meraviglia ho voglia di parlare con me stessa attraverso voi e così mi scrivo una lettera di ben tornato a casa, perchè in fondo credo che perdersi sia solo un modo per trovare ogni volta una via nuova per tornare da noi.

Cara Selva
quante volte sei partita da questo porto per perderti in luoghi sconosciuti?
quante volte hai preso tutto quello che avevi da prendere e ti sei imbarcata in mille soli da esplorare?
Alle volte cara anima bisogna saper stare fermi per viaggiare davvero.
Alle volte bisogna spogliarsi di tutto e guardarsi nude per riempirsi di pieno.
Torni a te, ieri che era quasi oggi, ancora una volta perplessa per questo viaggio fra cuore e testa ma forse stavolta seduta al sole che ha il sapore d'albicocca t'accorgi di essere davvero a Casa.
Non esiste un luogo preciso sulla terra in cui un'anima può dirsi a Casa, ne esistono tanti e nessuno può darti la sensazione che ora provi tu.
T'hanno appesa all'albero della vita
liberata dei desideri
Non l'avresti fatto da sola, non saresti riuscita a dire " Sia fatta la Tua volontà"
Immobile, ti sei crocifissa , imponendoti un silenzio che era " resa incondizionata"
chi ti teneva per i piedi sospesa al centro dell'universo?
Volevi imparare l'amore incondizionato, l'hai chiesto tu, con l'ingenuità di chi immagina solo la meta ma non ha idea del viaggio.
E sia.
Perdi la testa bambina cara, tagliati via i pensieri e le aspettative, e poi scivola... scendi, lasciati andare che ovunque cadi avrai mani a sostenerti.. questa è Fede, Fiducia.. Amore... null'altro ti conduce a Casa.
Scivola, inabissati nelle lacrime che hanno l'odore di perdita, e poi t'accorgi che l'Amore non si perde, possono allontanarsi le persone, possono lasciarti li immobile al centro di un universo meraviglioso e buio ma.. L'Amore rimane, se tu vuoi, se sai non buttarlo via trasformandolo in rabbia e dolore, allora rimane l'Amore, il filo maestoso e sottilissimo dell'anima. Quello anima cara, quel filo che ti lega come un sospiro alla Vita quel filo continua a brillare anche nel più profondo buio.
Eccola la luce.. Eccola Selva, amplificala, canta... stona, urla... accendi il fuoco e trova il posto in cui quella piccola luce s'è depositata.


Casa .


Sei a casa, tremante per il freddo, ma sei a Casa.
Ora prendila fra le mani quella luce, quella che è rimasta dopo che tutto è andato via e respira..
così, da brava, Vivi respirando quell'Amore che non si perde, che non conosce delusione, ne rimpianti.
Vivi lì, nel posto del Cuore dove ogni battito fa cantare l'universo.
Godi di ogni lacrima che accresce lo spazio...
Sorridi dei piccoli capricci di quell'anima che forse solo ora.. è davvero Bell'Anima.


Bentornata a Casa Selva














lunedì 6 agosto 2012

๑๑๑ A me piace chiamarla Madre ( il mio Credo) ๑๑๑






Io Credo nella Dea
Madre di Tutte le cose viventi
Madre anche di chi non vive ma contribuisce alla Vita
Io Credo nella Dea
Autrice di ogni respiro
Pittrice di ogni bellezza
Io Credo vivendo nel suo Amore
**  L’Amore è la parola che userei se dovessi sceglierne una sola per descrivere la Dea.
 L’Amore, come la Dea, nasce dentro di noi ; spesso sentiamo dire che per Amare dobbiamo prima Amare noi stessi.
Amare il Te completo, apprezzare ogni cosa che ti caratterizza.
Le ombre come la luce, riuscendo ad integrare il te in trasformazione continua, con il te passato,
Il lato maschile con quello femminile poiché solo dall’Uno diverso e complementare nasce l’Amore.
L’Amore è cielo e terra che uniti formano l’Uni-verso, le possibilità infinite di Creazione.
E’ la connessione con il Tutto, riconoscendo nel Tutto bellezza, sapendo che Tutto è energia e siamo noi che diamo i colori a questa energia.
Amare è saper essere Tutto, Cielo e Terra, Cosmo infinito e particella infinitesimale.
Essere lo spettro e la combinazione di ogni colore.
Arcobaleno d’Uni-one, Cuore che pulsa in risonanza con ogni vibrazione.
In realtà siamo circondati da pulsazioni, da arterie che cercano connessione con Noi, ma noi siamo ciechi e sordi e solo quando il cuore si apre, quando permettiamo alla Dea di Vivere pienamente in noi, solo allora iniziamo a renderci conto che il suo battito, il tuo battito è lo stesso che proviene dal centro della Terra e dal Cosmo intero.
Sintonizzare le nostre frequenze con il Tutto è Ri-conoscere in noi il Divino.
Ri-conoscerci cellula di un immenso corpo vivente, cellula indispensabile del corpo di Terra e Cielo della Dea.
Io Credo all’Amore che è manifestazione della Dea.
Io Credo al battito del mio cuore che risuona in ogni essere vivente.
Io Credo al Divino in me e in Tutto, il suo nome?... a me piace chiamarla Madre.


Selva Della Luna