Donne,
uomini,voi che sarete Sacerdotesse e Sacerdoti di Avalon
prendete il vostro cuore e posatelo sulle ali del desiderio
Incorniciatelo con la consapevolezza
riempitelo di Amore.
Siate sacri, siate amati, siate amore, miei cari.
perchè io sono l’amore che fluisce attraverso tutto
che è in tutto
che è in te come respiro
Come una fiamma viola
come Vita.
prendete il vostro cuore e posatelo sulle ali del desiderio
Incorniciatelo con la consapevolezza
riempitelo di Amore.
Siate sacri, siate amati, siate amore, miei cari.
perchè io sono l’amore che fluisce attraverso tutto
che è in tutto
che è in te come respiro
Come una fiamma viola
come Vita.
© Poesia
Kathy Jones, Priestess of Avalon Priestess of the Goddess
Per il Celti il numero 9 ha sempre rivestito una grande
importanza dal punto di vista magico e cerimoniale, il 9 come multiplo del 3.
Tre come gli aspetti della Dea : Fanciulla, Madre e Crona. Tre,come il ciclo
lunare mensile : Luna Nuova-Crescente, Luna Piena, Luna Nera. Tre moltiplicato
per se stesso, dunque nove non poteva che essere il numero della Divinità per
eccellenza , il triskele stesso ( tre spirali che convergono in un punto
centrale) spesso è il simbolo che viene usato per rappresentare l’intera
spiritualità di questo antico popolo.
Le 9 Sacerdotesse non appartengono solo alla tradizione avaloniana,
anzi possiamo trovare citate in diversi ambiti spirituali e in diverse culture
arcaiche queste figure femminili che rappresentavano le Guardiane potenti e
magiche del Divino.
In realtà queste 9 Sacerdotesse emergono solo a tratti dalle
nebbie del tempo, come se il loro sguardo magico e misterioso fosse precluso a
chi non ha orecchi per intendere ed occhi per vedere, appaiono in miti,
leggende, ma nulla di storicamente certo si conosce su di loro.
Nove donne, nove sorelle, alcuni testi citano addirittura
nove Dee, i miti e le leggende si confondono, i tratti dell’una si mescolano a
quelli delle altre, ma il loro magico richiamo appare chiaro, al di là di ogni
informazione storica o documentabile. Esse rappresentano le fiamme vive, la
luce della Dea che custodisce tutto il sapere antico, che appartiene ad ogni
donna, propria del femminile che ascolta il suo richiamo.
Avalon è la Terra di Trasformazione e queste mitiche sacerdotesse
erano delle maghe eccellenti, avevano il potere di assumere diverse forme, ma
sotto questa apparenza irreale è contenuto il messaggio fondamentale del
Femminile Divino, propria del femminile è la capacità di trasformazione, la
spirale che caratterizza la dea, diviene triplice e poi si moltiplica per se
stessa.
Nulla muore, tutto si trasforma.
Alcuni testi fanno riferimento a queste sacerdotesse come le
Nove Morger, le figlie del dio Afallach. Almeno un nome di queste mitiche
sorelle è arrivato fino a noi, Morgana, Morgan Le Fay, la Fata – Strega, dai
contorni umani eppure che sfumano nel divino.
Morgana, la Sacerdotessa per eccellenza, colei che è il
ponte fra Avalon e il mondo “reale”, potente Maga ma che conserva i tratti
umani di una personalità in evoluzione.
Non conosceremo mai probabilmente, i nove nomi delle
sacerdotesse di Avalon ma possiamo conoscere la loro missione, il loro ardente
desiderio, il loro sogno che ancora continua a vivere nei cuori di molte di
noi.
Sorelle, figlie di un'unica Grande Madre, presente sull’Isola
in ogni angolo di paesaggio, che non può essere dimenticata, forse.. può
accadere che si perda di vista ma non scompare mai del tutto.
La Sorellanza è probabilmente quello che rende Avalon uno
dei richiami più potenti di tutta la storia della Grande Dea, un luogo che
rappresenta il corpo e lo spirito del femminile custodito dalla magia e dal
potere delle Sorelle.
C’è un’affermazione che brucia dentro di me da molto tempo,
parole che non ho mai pronunciato perché sembravano troppo definitive, ma
Avalon esige la verità, esige dalle sue figlie che conoscano l’importanza delle
parole e del fuoco che esse producono.
C’è stato un tempo in cui sorelle era una parola proibita,
non si poteva neanche pensare, le sorelle morivano sul rogo, ed ora che le
nebbie di Avalon per loro grazia si sono aperte e mi lasciano intravedere il
meraviglioso paesaggio, capisco perché. L’unico modo per uccidere la Grande Dea
era bruciare i suoi templi, no, non solo quelli materiali, i templi della Dea
sono le Donne. L’unico modo perché essa non risorgesse dalle sue ceneri era
sparpagliare le ceneri stesse, ed è quello che hanno tentato di fare, la
sorellanza per i popoli arcaici, per i popoli che Credevano nel divino
femminile era il Tempio della Dea, costituiva il corpo fisico del Divino.
Uccidere, spezzare, la sorellanza significava buttare il
sale sulla terra, inaridire, o forse di più.
9 Sorelle che da una terra lontana, chiamano da sempre tutte
noi a volgere lo sguardo verso la nebbia, a guardare dentro il fumo degli
stessi roghi che ci hanno diviso e di tornare a brillare del potere prezioso
del Femminile, tornare a rappresentare la Dea in tutti i suoi aspetti, tante e
Una sola.
Non basta più essere “streghe” solitarie, è tempo di
ricostruire il Tempio della Dea, tempo di tornare a custodire le milioni,
miliardi di Fiamme sulla Terra e farle brillare unite, come un'unica meravigliosa
Luna Piena.
Selva Della Luna
17 Novembre, Roma. Workshop Terra della Luna della Nebbia.
Per chi non può fisicamente far parte del Cerchio di celebrazione ma vuole comunque partecipare è disponibile la Meditazione guidata in Mp3 * Luna della Nebbia, Ritorno ad Avalon *
per informazioni e prenotazioni : selvadellaluna@gmail.com
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