giovedì 15 ottobre 2015

๑๑๑ Il ritrovamento del gemello perduto, la Placenta energetica ๑๑๑


Molti di noi vivono con la sensazione di aver perduto qualcosa o qualcuno, ci si sente incompleti, come mancanti sempre di una parte; si cerca questa parte nell’anima gemella, spesso anche inconsciamente si cerca negli occhi dei nostri compagni colui/colei che possa colmare quel profondo senso di vuoto, quella nostalgica mancanza.
Per molte culture antiche il non rispettare la placenta al momento della nascita del bambino poteva causare nell’essere adulto proprio questo stato di perenne mancanza, in quasi tutti i popoli arcaici esistevano rituali per lasciare andare il corpo fisico della placenta così che l’essenza spirituale potesse passare al bambino in naturalezza e senza traumi.
La placenta non è più considerato un organo sacro, se non in pochissime regioni così dette “primitive”, il bambino alla nascita viene separato immediatamente sia dal cordone ombelicale che dalla placenta e questi vengono smaltiti come rifiuti organici.
La placenta che veniva seppellita ornando la terra di fiori e offerte, l’organo che veniva chiamato “Angelo”, “Albero della Vita”, “Radice delle tue radici” è gettata in un secchio e allontanata immediatamente dalla madre e dal bambino.
La Placenta è stata concepita insieme a te, ed è geneticamente identica a te, neanche se tu avessi un fratello/sorella gemella avresti i suoi stessi identici geni, invece la placenta è l’unico essere cellulare perfettamente uguale a te .
La sua funzione è fondamentale per la nascita e la gestazione, essa infatti fornisce i nutrienti necessari al bambino e provvede alla protezione, per esempio se il bambino ha carenze la placenta seleziona il nutriente necessario e lo trasporta al feto, sceglie letteralmente quello che è giusto e sano per il bambino e quello che invece è dannoso, un vero e proprio angelo custode, che è molto utile anche dopo la nascita.
In diversi popoli la placenta permane accanto al bambino finchè questa non si stacca naturalmente e il cordone ombelicale si secca staccandosi a sua volta, se il bambino ha durante il parto delle difficoltà si massaggia la placenta o la si riscalda e immediatamente il bambino recupera energia vitale.
Le culture “primitive” di tantissimi popoli nel mondo sostengono che la placenta sia colei che trasmette l’energia vitale al feto, e che è necessario dare il giusto tempo dopo la nascita perché tutta questa energia passi al corpo del bambino.
Anche per la madre è un organo di grande importanza, mangiare un pezzettino di placenta ferma l’emorragia dopo il parto e dona grande energia e latte alla partoriente, questi benefici pare che non fossero sconosciuti per le antiche tradizioni che rispettavano la naturalità del parto e il giusto tempo di separazione figlio-placenta-cordone.
Secondo recenti esperimenti molte persone che ripercorrono il trauma della nascita per esempio tramite la terapia di rebirthing riconoscono nella separazione dalla placenta e dal cordone ombelicale una delle più dolorose perdite e ferite, quando guariamo il trauma della nascita e della separazione da questo gemello antico che ci ha protetto e nutrito fin dalla nostra creazione andiamo a guarire i nostri corpi eterei, creando una nuova connessione con la placenta, non più fisica ma eterica.
Nelle tribù indiane del Nord America si pensa che l’anima viva negli organi della nascita, il cordone e la placenta vengono quindi fatti seccare e avvolti in una stoffa sacra e custoditi finchè il bambino non diviene un adulto al quale la madre consegna questa eredità dicendo : - Ho protetto la tua anima tutta la vita ora tocca a te.-
E’ dunque una parte di anima quella che perdiamo quando ci separano dalla placenta?
E’ questa perdita che determina il vuoto che riempiamo di oggetti, denaro, persone, emozioni?
Robin Lin scrive:
“ La Placenta connette tutti i nostri Chakra, permettendoci di vivere come esseri umani integri e completi, armonizzandoci con il flusso circolare di energia, che oscilla con il disegno dello Yin-Yang. Inoltre, poiché la Placenta connette ciascuno di noi alla propria madre, è il Chakra della Placenta che da continuità alle generazioni. Ogni figlio della Terra connesso a ogni madre preservando la nostra relazione con il passato, il presente e il futuro.
Le tradizioni celebrano a Samhain gli antenati, noi riattiviamo quest’antica connessione, andremo a riprendere la nostra Placenta, siamo stati separati da essa in modo repentino e traumatico ma possiamo riparare, possiamo trasformare questo trauma in un dono per noi stessi e per la nostra stirpe.

Emanuela Pacifici ( Selva Della Luna )

01 Novembre 2015, Roma
Per celebrare Samhain e riattivare la connessione alla placenta energetica Nel Nome della Madre ti invita al workshop Samhain : l'invisibile diviene visibile * Le Storie che trasformano*
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Fonti e citazioni dell'articolo : Robin Lin
Il Chakra Dimenticato - Il Libro della Placenta